Territorio
Il territorio del comune si estende per 5,61 kmq, confina con i comuni di Magomadas - Sennariolo - Flussio - Scano Montiferro e Cuglieri.
Cenni di Storia e Archeologia
La frequentazione dell'uomo nel territorio risale ad epoche remote: a darne testimonianza è la cospicua presenza di monumenti e resti di epoca prenuragica e nuragica la cui origine è databile a partire dal Neolitico.
- monumenti e/o insediamenti di epoca preistorica:
Sul territorio di Tresnuraghes è presente un insediamento di epoca neolitica per la lavorazione dell'ossidiana proveniente dal Monte Arci. Il sito in località ''Oddine'', sulla stada per San Marco - Torre Foghe ha restituito resti di focolare con reperti di vasellame e oggetti di uso domestico. Gli scavi non sono visibili in quanto per ragioni di tutela sono stati ricoperti.
- Le domus de janas
Il fenomeno più rilevante e suggestivo di questo periodo, è costituito dalle grotte funerarie che la cultura popolare ha denominato domus de janas, ovvero ''case delle fate''. Diffuse in tutta l'isola, in numero di circa 3500, alcune si presentano in forme semplici o pluricellulari, oppure libere, isolate o aggregate in vaste necropoli.
Nel nostro territorio sono presenti in almeno due siti. Il primo sul crinale del colle di San Marco che guarda verso la cartiera.
Il secondo in località ''Su ‘e s'olia'', nei pressi del ponte in cui la strada provinciale 129 bis scavalca il Rio Lobos. Si tratta in ogni caso di domus de janas di semplice fattura che comunque testimoniano la frequentazione dei nostri luoghi già dal 3000 a.C.
- I dolmen
Con il termine Dolmen vengono denominate le camere sepolcrali megalitiche formate da almeno tre o più blocchi litici, chiamati ortostati, che ne costituiscono le pareti; il vano sepolcrale è ricoperto inoltre da una o più lastre, sempre di pietra, si tratta prevalentemente di strutture di dimensioni non grandi e spesso di difficile inquadramento cronologico.
Testimonianza di un certo interesse è il domen in località ''Mara Pala'', a circa 1,3 Km dall'abitato in direzione San Marco, noto come ''Su juu marmuradu'', ''il giogo pietrificato'', il cui nome deriva da un'antica leggenda. E' costituito da tre monoliti bislunghi infissi verticalmente nel terreno al di sopra dei quali stava una terza lastra di copertura.
Si estende per 200 metri sull' altopiano di Sa Sea, con spessore medio di 3 metri la possente muraglia megalitica di Albaredda.
- I betili
Sono pietre di forma vagamente conica o cilindrica che venivano infisse verticalmente nel terreno; dovevano assolvere la funzione di piccoli altari, luogo di incontro fra la divinità ed il devoto (beth-el, in ebraico, significa, appunto, ''Casa del Signore''). Betili di medie e grandi dimensioni venivano posti a mò di guardia nelle vicinanze di numerose tombe di giganti.
Recentemente è stato ricollocato nel suo sito originario, nei pressi della tomba dei giganti, un monolite basaltico di forma fallica alto 1,62 metri infitto nel terreno.
- Le Tombe di giganti
Sepolture di epoca nuragica, devono il loro nome alle grandi dimensioni che facevano persone alla sepoltura di un gigante. Si tratta in realtà di sepolture cumulative all'interno delle quali venivano riportate le salme di diverse persone appartenenti ad una comunità.
Nel territorio di Tresnuraghes sono presenti diverse tombe di giganti nelle località di Martine e Pischina ‘e Sassa, quest'ultima fruibile al pubblico a circa 6 Km dal centro abitato sulla strada in direzione San Marco.
I NURAGHI
A giustificazione del proprio nome il territorio di Tresnuraghes è ricco di resti di nuraghi.
Si ignora quali siano quelli che hanno dato origine all'abitato, secondo alcune teorie si tratterebbe del nuraghe di Su Bastione, le cui fondamenta sono inglobate in una proprietà privata, quello in località Sa Zima, dai cui resti fu ricavata la pietra per edificare le vecchie carceri, e quello detto de Iscalas nei pressi dell'asilo tenuto dalle suore vicenziane.
Dei nuraghi citati non resta praticamente nulla tranne che per quello de Su Bastione le cui fondamenta sono ancora visibili accedendo ad una abitazione privata.
Nell'agro di Tresnuraghes sono stati censiti 22 resti di nuraghi in varie località di diversa fattura e dimensioni, si va dai più semplici monolobati come Nuraghe Porcos (all'uscita del paese in direzione Cuglieri) ai trilobati quali Teporo e Nani (sulla strada che verso San Marco).
Il nuraghe in località Nani è l'unico che abbia conservato la volta a Tolos e la scala interna che consente di accedere al tetto dal quale si sovrasta il rio Mannu e si gode di una splendida vista.
Le Torri Costiere
Lungo le coste del territorio di Tresnuraghes sono dislocate tre torri costiere.
Costruite in epoca aragonese avevano una funzione difensiva nei confronti della flotta saracena che martoriava le coste della Sardegna con continue scorrerie. Per la funzione difensiva erano munite di cannoni e di una piccola guarnigione e cessarono la loro attività nel 1842.
La più nota è la torre in località Foghe posta alla foce del rio Mannu vigilava su un ampio specchio di mare e difendeva la foce del fiume da eventuali sbarchi. Recentemente restaurata, è facilmente raggiungibile percorrendo la via San Marco che dopo circa 9 Km termina ai suoi piedi.
Altrettanto nota è la torre in località Columbargia. Posta sull'omonimo promontorio è visibile dalla località marina di Porto Alabe può essere raggiunta con una escursione a piedi lungo il sentiero che costeggia il mare.
Tra le torri tresnuraghesi è l'unica che abbia all'interno un pilastro per sorreggere il tetto.
Meno nota, perché poco visibile dalle strade più trafficate, è la torre in località Ischia Ruggia. Posta in posizione intermedia tra le precedenti è raggiungibile tramite una biforcazione, a circa 7 Km, della strada che dal centro abitato porta alla torre di Foghe. Facilmente accessibile grazie ad una scala esterna in pietra che ha sostituito quella originaria in legno.
La Regia Cartiera, ''Sa Frabica''
Situata sotto il colle di San Marco, sul Rio Mannu, si trovano i resti della cartiera voluta dal re Vittorio Emanuele I. I lavori avviati nel 1809 non vennero mai ultimati. Nel tempo la struttura, che era di pregevole fattura, ha subito l'aggressione degli eventi atmosferifici e della vegetazione, ed è stata oggetto di numerosi crolli che ne minano la stabilità.
Luoghi di culto
Situata in posizione elevata con orientamento nord-ovest, sulla Piazza Giovanni XXIII sorge la chiesa dedicata al patrono San Giorgio Martire. Riedificata nel 1835 su una precedente, ha subito nel corso del tempo diversi interventi di restauro che l'hanno portata all'aspetto attuale. E' composta da un'unica navata con otto cappelle laterali. L'interno è riccamente decorato, si segnalano in particolarei medaglioni sotto la cupola del presbiterio che rappresentano i quattro evangelisti, opera realizzata dal pittore Emilio Schrerer tra il 1889, la bellissima statua di San Giorgio, oltre all'antichissimo crocefisso ligneo collocato al lato della mensa, recentemente restaurato.
Chiesa di Sant'AntonioPercorrendo la strada che da Tresnuraghes porta alla Torre Foghe, si incontra la chiesa campestre dedicata a Sant'Antonio da Padova, anticamente intitolata a Santa Maria de Idili dal nome della località sulla quale sorge. Diverse le ipotesi sulle origini della costruzione, secondo alcuni studiosi essa sarebbe da ricondurre all'Ordine del Tempio di Gerusalemme e quindi antecedente al 1312. A causa di interminabili restauri la chiesa attualmente non è adibita al culto e la statua del Santo si trova ospitata presso la parrocchiale di San Giorgio.
Chiesa di Santa CroceSede della confraternita dalla quale prende il nome, la chiesa di Santa Croce si trova all'intersezione tra la Via Roma e il Largo Sebastiano Moretti, si presenta monca a causa dell'esproprio per permettere il passaggio della strada statale. E' Probabilmente la chiesa più antica di Tresnuraghes, originariamente sede dell'Oratorio di San Tommaso, attualmente è sede dell'Arciconfraternita di Santa Croce e della Confraternita del Rosario. Internamente sono conservati gli strumenti simbolo della Passione utilizzati durante la rappresentazione della Via Crucis, oltre alla magnifica statua del Cristo morto all'interno dell'altare ligneo.
LA CHIESA DI SAN LORENZO MARTIRE
E' situata nella parte centrale della Via Roma ed è l'unica tra le chiese storiche ad avere una data di nascita certa, fu costruita tra il 1682 ed il 1685 per intervento del Vescovo di Bosa Mons. Giorgio Sotgia Serra. La facciata è in trachite rossa, in stile romanico e presenta al vertice del timpano un originale campanile che ospita la campana datata 1683 con dedica in latino'In onore del glorioso San Lorenzo Martire'. Oggetto di numerosi restauri a causa dell'umidità, conserva all'interno oltre alla statua lignea del Santo anche la statua della Madonna del Carmelo.
Chiesa di San MarcoIn cima all'omonimo colle, a circa 8 Km dal paese, in direzione Torre Foghe, si trova la chiesa dedicata a San Marco Evangelista, dove per due volte l'anno, il 25 aprile e la 1^ demenica di settembre, si celebra la festa più sentita dai tresnuraghesi. Ignota la data di costruzione, si presenta come una semplice cappella ad un'unica navata che nel tempo ha subito numerosi interventi di ristrutturazione. Della struttura antica si conserva solo la parte centrale della navata, mentre l'ingresso e il presbiterio sono risultati di lavori recenti. A ridosso della chiesa sono i locali destinati ad ospitare i confratelli e i pellegrini in occasione della festa.
Chiesa della Madonna di BonariaE'posta di fronte alla Piazza principale della Marina di Porto Alabe. I lavori di costruzione si sono conclusi nel 1995. La cerimonia di dedicazione a Nostra Signora di Bonaria, patrona della Borgata, è stata fatta il 5 gennaio 1996. La festa si svolge l'ultima domenica del mese di Luglio.
Luoghi della Cultura
Museo Casa Deriu Tresnuraghes
Il Museo Casa Deriu di Tresnuraghes rappresenta un emozionante viaggio nella società sarda dell'Ottocento. L'antica dimora, sorta nel settecento come residenza di uno dei notai del villaggio, ha mantenuto sino ad oggi il suo fascino di residenza storica. Casa Deriu rinasce come una sorta di macchina del tempo che consente a chi lo desidera di poter rivivere atmosfere d'altri tempi. Al piano terreno sono stati ricostruiti gli ambienti con i mobili storici rimasti nella casa e gli oggetti del quotidiano di una famiglia borghese del periodo. Al piano superiore si sviluppa, invece, il percorso storico-espositivo dell'emeroteca storica, con una vasta collezione di riviste e giornali dell'Ottocento: di tratta della più completa ed organizzata collezione sarda di periodici antichi